IL COMPITO DI ACCOMPAGNARE ALLA FEDE
Il compito certamente più importante e specifico del missionario (mandato dalla sua chiesa per questo) è certamente quello di evangelizzare, qui, come in ogni altra parte del mondo.
Si, ma il vangelo non è già arrivato in Amazzonia ben prima di voi?
Certo, anche se questo “prima” non è così tanto lontano nel tempo! Il Vicariato di Pucallpa infatti nasce nel 1956, quando, tutto il suo immenso territorio (grande circa come la superficie di Lombardia, Piemonte e Val D’Aosta), faceva più o meno 20.000 abitanti.
Fino ad allora, l’annuncio del vangelo era affidato ai frati francescani che percorrevano in barca il Rio Ucayali e si fermavano di villaggio in villaggio. In poco più di sessant’anni è cresciuto in una maniera incredibile: solo la città conta oggi più di 500.000 abitanti.
Quali sono le sfide dell’evangelizzazione di oggi?
Quando nel 1956 sono arrivati i missionari del Québec, si sono trovati certo di fronte la grande sfida di evangelizzare un territorio molto vasto e lo hanno fatto con tanto entusiasmo, raggiungendo fino all’ultimo villaggio conosciuto. Oggi è diverso: annunciare il vangelo ad un numero davvero grande di fratelli e sorelle. Una trentina di preti, una quarantina di suore, e una decina di laici missionari davanti a più di mezzo milione di abitanti è davvero una bella sfida!
Però c’è molto di più. La vastità del territorio è rimasta uguale e le risorse poche. Va aggiunto poi che, vista la crescita esponenziale della città di Pucallpa, in questo ultimo decennio, le forze evangelizzatrici sono state concentrate nel contesto urbano, soprattutto nelle periferie (che sono anche quelle che stanno crescendo a dismisura). Quindi, una delle sfide, è certamente quella di “ri-guadagnare” i villaggi lungo i fiumi, lungo la Carretera (la strada principale che porta a Lima); sono luoghi dove il seme del vangelo è già stato gettato anni fa, ma dove bisogna tornare per coltivare il campo. In questo ultimo decennio sono rimaste presenti nelle realtà più rurali del campo alcune congregazioni di suore e, sporadicamente, le parrocchie della città hanno fatto delle missioni nei centri più popolati, però, soprattutto, per l’amministrazione dei sacramenti. E poi c’è da evangelizzare sempre più la fede quotidiana dell’amazzonico che vive in Ucayali.
Perché, com’è la fede dell’Ucayalino?
Questa è forse la domanda più difficile a cui rispondere. Certamente è presente il vangelo, però molte volte si mischia con le tradizioni ancestrali legate a questa terra, ricca di stregoneria, sciamanesimo, credenze, miti, leggende, spiritismo… Ma poi ci sono anche una serie di tradizioni a sfondo cristiano che si sono radicate in altri contesti da cui arriva la gente che oggi vive in questo territorio: tradizioni che vengono dalla Sierra o dalla Costa. C’è poi, come in tutta Latinoamerica, una presenza numericamente molto consistente di sette che confondono e frastornano i nostri fedeli. Ultimo, ma non meno importante, è che, anche quando incontriamo una fede radicata, molto spesso è legata più ad una pratica dei sacramenti che ad una vera e propria accoglienza del vangelo.
Però c’è una grande speranza!
Lo Spirito Santo soffia continuamente, ci dà forza ed entusiasmo e, certamente, aprirà sentieri nuovi ed inesplorati anche con questo nuovo Sinodo per l’Amazzonia!
03 EVANGELIZZARE IN AMAZZONIA (scarica qui)
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