OLTRE QUELLO CHE POSSIAMO IMMAGINARE…
Potrebbe sembrare strano, però circolano delle “fake news” anche sull’Amazzonia. O forse sarebbe meglio dire che esistono alcuni falsi miti che popolano il nostro immaginario sull’Amazzonia ma che in realtà non sono molto corrispondenti al vero.
Amazzonia al singolare?
È comune utilizzare il termine “Amazzonia” al singolare. Grammaticalmente e geograficamente è corretto, ma come si può considerare “al singolare” un territorio di più di 7 milioni di km², condiviso da 9 stati, dove vivono più di 500 popoli con culture, storie e tradizioni differenti, dove si parlano quasi 230 lingue diverse…
Sarebbe più corretto parlare di “Amazzonie” o bacino amazzonico. Ma per comodità continuiamo con “Amazzonia”.
Amazzonia: terra vastissima popolata da pochi uomini: i nativi o, peggio, i “selvaggi”
Sì, la superficie del bacino amazzonico è molto vasta, ma non è per nulla disabitata dagli umani. Ci vivono 38 milioni di persone, di cui il 60% in città. Noi fidei donum di Milano ad esempio viviamo a Pucallpa, una città vera e propria di più di 500.000 abitanti all’interno della foresta amazzonica. E qui non ci vivono solo nativi, anzi…
I nativi che vivono più all’interno della foresta non sono né “selvaggi” (semplicemente sanno vivere molto più di noi in armonia con la natura utilizzandone in modo equilibrato le risorse), né “sottosviluppati” o culturalmente inferiori (esistono culture e tradizioni molto antiche da cui abbiamo molto da imparare).
Amazzonia: natura incontaminata
La natura qui è meravigliosa, esattamente come ce la immaginiamo… tutti abbiamo in mente l’immagine del grande fiume che scorre lento e tortuoso… ma questa ricchezza non è per niente incontaminata: sono innumerevoli le attività (legali e illegali) di disboscamento, estrazione di materie prime (petrolio, gas, minerali), costruzione di autostrade interoceaniche, centrali idroelettriche e monocoltivazioni industriali.
Un esempio qui vicino a noi? www.cohidro.com.pe
Amazzonia inferno verde: animali esotici pericolosi e natura impenetrabile e inospitale
Il nostro immaginario dell’amazzonia è molto limitato: tanto verde, alberi fitti, fiumi lenti e immensi, animali esotici pericolosi. Tutto vero, ma rappresenta solo un parte (per fortuna ancora preponderante) della realtà dell’Amazzonia. Ci sono anche città, strade asfaltate, miniere, incendi… E pochissimo conosciamo (e per questo non gli diamo valore) del patrimonio culturale, della saggezza antica e della spiritualità profonda delle popolazioni native.
Amazzonia: riserva naturale immensa e infinita
Immaginiamo che, essendo uno spazio immenso, le risorse dell’amazzonia siano quasi inesauribili, o perlomeno, nel caso delle piante, in grado di rigenerarsi in fretta. Tutto questo è assolutamente falso.
Lo studioso dell’Amazzonia Harald Sioli[1] afferma che “la foresta cresce effettivamente sul suolo e non dal suolo”. Abbiamo l’idea sbagliata che il terreno sia il nutrimento per le piante, mentre nel fragilissimo ecosistema dell’Amazzonia sono le piante che nutrono il terreno. Lo strato di humus raggiunge al massimo 30-40 cm e distrutto quello c’è solo sabbia. La rigenerazione delle piante abbattute o bruciate quindi non è per nulla automatica e spontanea. Tutti conosciamo il detto: “per abbattere un albero ci vogliono pochi istanti, per farlo crescere tanti anni”. In Amazzonia c’è il rischio che quell’albero abbattuto o bruciato non cresca più.
[1] A Amazônia, Vozes 1985, 60
01 FAKE NEWS AMAZZONIA(scarica qui)
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