TRA TRADIZIONE E MODERNITÁ
Qual è il fiume più lungo del mondo? Tutti sanno rispondere a questa domanda: è il Rio delle Amazzoni!
Ma perché si chiama così? Qui forse qualcuno già inizierebbe a tentennare.
Prima della conquista dell’America da parte degli europei, il Rio delle Amazzoni non aveva un nome unico. Fu solo con la conquista spagnola che il fiume venne ribattezzato in questo modo grazie all’esploratore Francisco de Orellana che, deciso a cercare la leggendaria El Dorado, risalì il fiume.
Alcuni storici credono che le sue truppe si scontrarono con la tribù Tapuyas presso la quale era usanza che combattessero anche le donne, mentre altri sostengono che i guerrieri maschi furono presi per donne perché vestivano gonnellini di foglie e portavano i capelli lunghi. Dopo questo conflitto Orellana pensó di chiamare il fiume Rio delle Amazzoni, ricordando le guerriere della mitologia greca. Aveva proprio ragione! Le donne che vivono in questa parte di mondo sono davvero delle guerriere. Non di quelle con arco e frecce, ma di quelle che crescono i figli nonostante il marito le abbandoni, di quelle che hanno la forza di continuare a fidarsi dell’altro anche dopo aver subito tante violenze, di quelle che continuano a studiare nonostante debbano dedicarsi ai lavori di casa, di quelle che accettano di fare lavori precari pur di dar da mangiare ai loro figli, di quelle che vedono calpestati i loro diritti eppure hanno sempre la forza di andare avanti.
Oggi le condizioni delle donne (indigene e non) nell’Amazzonia peruviana sono molto allarmanti: ancora troppe donne non hanno accesso all’educazione scolastica e sono perciò analfabete, svolgono lavori precari, percepiscono stipendi più bassi della media e sono vittime di violenza e di machismo.
Nonostante questo, il documento preparatorio al Sinodo sull’Amazzonia riconosce il ruolo centrale della donna nella Chiesa amazzonica e ci ricorda che spesso le piccole comunità cristiane locali sono gestite e portate avanti proprio da donne. Anche all’interno della famiglia la donna spesso è la “prima evengelizzatrice”, colei che inizia alla fede i figli e trasmette i valori cristiani.
Le questioni aperte rimangono molte: come la donna amazzonica può essere riconosciuta e valorizzata nel suo ruolo di moglie e madre, ma anche nel suo impegno lavorativo, sociale e cristiano? Come rimanere ancorata alle sue tradizioni culturali e nel frattempo entrare appieno nella modernità? Come dare voce alle donne perché possano loro stesse essere fautrici del cambiamento? Come avviare processi di empowerment, di formazione e di conoscenza dei propri diritti fondamentali?
Questioni sulle quali il prossimo Sinodo potrebbe indicare dei cammini possibili perché la presenza delle donne nella vita sociale dell’Amazzonia assuma un ruolo sempre più rilevante e perché le donne possano finalmente avere gli strumenti per fare fronte alle ingiustizie… un po’ come le mitiche Amazzoni!
05 IL RUOLO DELLA DONNA(scarica qui)
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